domenica 30 marzo 2014

UNA GIORNATA "LUMINOSA" IN TUTTI I SENSI

 Dopo la s. Messa delle ore 11 un gruppo numeroso di parrocchiani si è dato appuntamento sulla terrazza dell'Emiliani. Il tema della LUCE ci ha fatto riflettere sul periodo penitenziale che ci guida alla gioia della Pasqua. La giornata primaverile ci ha portati a vivere con entusiasmo il clima di famiglia e la conoscenza reciproca. A gruppetti abbiamo meditato su come costruire insieme la comunità parrocchiale dell'Assunta di Nervi.
 «Il Signore vi faccia crescere e abbondare nell'amore vicendevole e verso tutti» (1 Tess 3,12).

Queste parole sono una di quelle espressioni, familiari a san Paolo, nelle quali egli augura e nello stesso tempo chiede al Signore delle grazie speciali per le sue comunità (cf Ef 3,18;Fil 1,9 ecc.).Qui per i tessalonicesi domanda la grazia di un amore scambievole sempre crescente, sovrabbondante. Non si tratta di un velato rimprovero, come se l’amore scambievole fosse assente nella loro comunità, ma piuttosto di un richiamo ad una legge insita nell’amore stesso, quella di una crescita costante. Essendo l’amore il centro della vita cristiana, se non progredisce, tutta la vita del cristiano ne risente, si illanguidisce e poi può spegnersi. Non basta aver capito nella luce il comandamento dell’amore del prossimo e nemmeno aver sperimentato nell’entusiasmo i suoi impulsi e i suoi slanci agli inizi della propria conversione al Vangelo. Occorre farlo crescere mantenendolo sempre vivo, attivo, operante. E questo avverrà se si sapranno cogliere, con sempre maggiore prontezza e generosità, le varie occasioni che la vita ci offre ogni giorno. Per san Paolo le comunità cristiane dovrebbero avere la freschezza ed il calore di una vera famiglia. Si comprende quindi l’intenzione dell’apostolo di metterle in guardia contro i pericoli da cui più frequentemente sono minacciate: l’individualismo, la superficialità, la mediocrità. Ma san Paolo vuole prevenire anche un altro grave pericolo, strettamente legato al precedente: quello di adagiarsi in una vita ordinata e tranquilla, ma chiusa in se stessa. Egli vuole delle comunità aperte, giacché è proprio della carità amare i fratelli di fede e, nello stesso tempo, andare verso tutti, essere sensibili ai problemi ed alle necessità di tutti. E’ proprio della carità saper accogliere qualsiasi persona, costruire dei ponti, cogliendo il positivo ed unendo i propri desideri e gli sforzi di bene con quanti mostrano buona volontà. Come vivremo allora la Parola di vita di questo mese? Cercando di crescere anche noi nell’amore scambievole all’interno delle nostre famiglie, del nostro ambiente di lavoro, delle nostre comunità o associazioni ecclesiali, parrocchie, ecc. Questa Parola ci chiede una carità sovrabbondante, cioè una carità che sappia superare le misure mediocri e le varie barriere provenienti dal nostro sottile egoismo. Sarà sufficiente pensare a certi aspetti della carità (tolleranza, comprensione, accoglienza reciproca, pazienza, disponibilità al servizio, misericordia verso le vere o presunte mancanze del nostro prossimo, condivisione dei beni materiali, ecc.) per scoprire tante occasioni per viverla. E’ evidente poi che, se nella nostra comunità ci sarà questo clima di amore scambievole, il suo calore si irradierà immancabilmente verso tutti. Anche quelli che ancora non conoscono la vita cristiana ne avvertiranno l’attrattiva e molto facilmente, quasi senza accorgersene, vi saranno coinvolti fino a sentirsi parte di una stessa famiglia.













martedì 11 marzo 2014


OGNI GIORNO CI SONO ESPERIENZE NUOVE VISITANDO LE FAMIGLIE.



Sono passati ormai 45 giorni dall'inizio delle visita alle famiglie per benedire le case ed incontrare la gente nel proprio habitat. 


Essendo il primo anno, ho capito che dovevo farmi accompagnare per impratichirmi degli itinerari e della planimetria delle abitazioni. Ho trovato per ora cinque accompagnatori che mi fanno un servizio meraviglioso e mi agevolano nel difficile compito di trovare gli indirizzi giusti.

                       

Ogni giorno vivo esperienze nuove incontrando persone e situazioni diverse. Luigina che ero già andato a trovare più volte per la confessione e comunione aveva già oltre 102 anni. Pochi giorni fa è partita per il cielo lasciandoci il ricordo di un sorriso meraviglioso.



Incontro spesso anche i ragazzi che sono a casa a fare i compiti e mi accolgono volentieri.Tutti gradiscono la benedizione con un momento di riflessione e preghiera. Spesso c'è la TV accesa che fa rumore e distrae ed allora spiego che è necessario spegnarla per un momento di concentrazione. 




C'è molto benessere...


Le ricchezze, materiali o spirituali che siano, possono asfissiarci se non se ne fa un giusto uso. Poiché Dio stesso non può mettere nulla in un cuore già pieno. Un giorno o l’altro, inevitabilmente, vien fuori la smania del denaro e l’avidità per tutto quanto il denaro può procurare – la ricerca del superfluo, del lusso nel mangiare, nel vestire o nel divertirsi. 


Aumentano i bisogni, poiché una cosa chiama l’altra. Ma alla fine resta solo un sentimento incontrollabile d’insoddisfazione. Restiamo vuoti il più possibile affinché Dio possa riempirci. Madre Teresa di Calcutta (1910-1997)