Cosa lasciamo agli altri
Il vescovo di Roma ha centrato la sua riflessione sul mistero della morte, a partire dalla prima lettura - tratta dal primo libro dei Re (2, 1-4.10-12) - nella quale, ha detto, "abbiamo sentito il racconto della morte di Davide". E "ricordiamo l'inizio della sua vita, quando è stato scelto dal Signore, unto dal Signore". Era "un ragazzino"; poi "dopo alcuni anni incominciò a regnare", ma era sempre "un ragazzo, aveva ventidue o ventitré anni".
Tutta la vita di Davide è dunque "un percorso, un cammino al servizio del suo popolo".
La Chiesa, ha precisato il Pontefice, è "madre e ci vuole anche così", magari pure "tante volte sporchi". Perché è lei che "ci pulisce: è madre, sa come farlo". Però sta "a noi chiedere questa grazia: morire a casa".
Il vescovo di Roma ha anche ricordato la testimonianza di santa Teresina di Gesù Bambino, la quale "diceva che, nei suoi ultimi tempi, nella sua anima c'era una lotta e quando lei pensava al futuro, a quello che l'aspettava dopo la morte, in cielo, sentiva come una voce che diceva: ma no, non essere sciocca, t'aspetta il buio, t'aspetta soltanto il buio del niente!". Quella, ha precisato il Papa, "era il demonio che non voleva che lei si affidasse a Dio".
Da qui l'importanza di "chiedere la grazia di morire in speranza e morire affidandosi a Dio". Ma l'"affidarsi a Dio - ha affermato il Pontefice - incomincia adesso, nelle piccole cose della vita e anche nei grandi problemi: affidarsi sempre al Signore.
Il terzo pensiero suggerito dal Papa è "il problema dell'eredità". In proposito "la Bibbia - ha precisato - non ci dice che quando morì Davide sono venuti tutti i nipoti, i pronipoti a chiedere l'eredità!". Ci sono spesso "tanti scandali sull'eredità, tanti scandali che dividono nelle famiglie". A questo proposito il Pontefice ha ricordato "un detto popolare" secondo cui "ogni uomo deve lasciare nella vita un figlio, deve piantare un albero e deve scrivere un libro: e questa è l'eredità migliore". Il Papa ha invitato ciascuno a chiedersi: "Che eredità lascio io a quelli che vengono dietro di me? Un'eredità di vita? Ho fatto tanto il bene che la gente mi vuole come padre o come madre?". Magari non "ho piantato un albero" o "scritto un libro", "ma ho dato vita, saggezza?". La vera "eredità è quella che Davide" rivela rivolgendosi in punto di morte a suo figlio Salomone con queste parole: "Tu sii forte e mostrati uomo. Osserva la legge del Signore, tuo Dio, procedendo nelle sue vie ed eseguendo le sue leggi".